confini

“Confini” è la sezione che più
rappresenta il mio percorso umano .
La parola nasconde significati che con
il tempo abbiamo smarrito. Del finis
e del limes latino abbiamo lasciato
soltanto il senso del limite o linea di
confine, demarcazione tra un “di qua” e
un “di là”. Eppure, “confine”, cum-finis,
contiene anche il senso della con-divisione
di un fine o di un limite. In quest’ottica il
termine confine perde gran parte del
suo senso di separazione e individua
piuttosto lo “stare” insieme intorno
ad un/una «fine», condividere quindi un
destino o meglio una destinazione.
Certo non è facile essere uomini di
confine. Abitare il confine appare oggi,
come in molte altre epoche della storia,
un’impresa ardua. Ma necessaria. Ciò mi
spinge a raccontare il nostro limes, ed
il nostro finis come luogo di condivisione
e non di conflitto.Il “confine” è
rappresentato su tela da aree pittoriche
separate, da linee nette o che si
intersecano. All’interno delle aree
pittoriche esplodono colori su
uno sfondo per lo più materico. Le aree,
a volte simili, a volte diverse, entrano in
competizione tra loro per conquistare
l’attenzione di chi guarda oppure
cooperano per esprimere la ricerca di una
difficile e solo momentanea armonia.